Termini Imerese
Non è proprio un “luogo turistico” propriamente detto e, effettivamente, chi si trova qui normalmente lo percepisce come uno scalo o una tappa per un viaggio diverso verso mete più rinomate. Termini Imerese non ha l’aspetto o le bellezze naturali di Cefalù (che si trova a 20 minuti di treno), non è neppure grandiosa e ricca di storia come Palermo (anche questa a 20 minuti di treno dalla parte opposta). Eppure andrebbe scoperta. Per noi è stata bellissima. Ok, siamo stati “costretti” a rimanere qui per giorni senza poter salpare, ma è stata occasione per poterla esplorare e accorgerci che è tante città in una.
Termini bassa è un porto commerciale e turistico, effettivamente piuttosto economico. Non ha un bel marina, ma è ordinato e organizzato, spartano ma efficientissimo. Ottimo approdo per fare uno scalo o se si hanno problemi alla barca. Il cantiere Artemar è proprietario del marina e si attiva con rara professionalità e solerzia per ogni esigenza di manutenzione ordinaria e straordinaria. A Termini bassa si trovano la stragrande maggioranza degli esercizi commerciali e il supermercato. Quello che uno si aspetterebbe da un porto commerciale insomma.
Termini alta è altra storia. L’aspetto urbano è quello di una classica città di mare abbarbicata su uno sperone di roccia, con viuzze e interminabili scalinate strette e talvolta ripide. Un dedalo di stradine lastricate a porfido, difficilissime da tenere pulite. Poche strade possono essere percorse in auto, tanto che Sissi spesso ha detto “ma come fa un anziano a vivere qui?”. Effettivamente arrivare a piedi in cima a Termini Alta è una scarpinata non banale, alleggerita dalla meraviglia rappresentata da scorci davvero suggestivi. E fin qui a qualcuno potrebbe sembrare un luogo troppo ostico da visitare. Quel che davvero cambia le carte in tavola è la gente. Quando cala la sera trovi le famiglie che si riversano nelle stradine e fanno “trebbo” sugli scalini di casa. Bambini che giocano sulla via, le donne sulle sedie o sugli sdraio che si godono il fresco. Ti salutano mentre passi, ti augurano una buona serata, anche se non ti hanno mai visto prima. Qualche anziano affacciato sulla porta che fuma una sigaretta e gli stendini dei panni fuori all’aria aperta. Mentre si passeggia un gatto steso su un gradino dorme. Normalmente non ci faresti caso, invece qui diventano rilevanti anche loro, come se fossero parte integrante dell’architettura urbana, insieme ai vasi di fiori e erbe aromatiche che arredano in maniera disordinata le vie e gli onnipresenti balconi. Dall’alto i sacchi dell’immondizia vengono calati per essere ritirati la mattina presto e rimangono appesi alle finestre e ai balconi. Qui anche il pattume diventa un elemento decorativo.
Poi si arriva in cima e qui la città cambia ancora. La zona del belvedere è dove brulica la vita notturna, con tanti locali, ristorantini e bar. Quando ci siamo stati noi il belvedere era in ristrutturazione e non era accessibile, peccato perché la vista è mozzafiato. Al termine del belvedere si trova un parco che vale la pena visitare, con i ruderi di una chiesa dei cavalieri di Malta di cui rimane solamente il campanile. Anche qui la visuale sulla baia è incantevole e un locale in particolare vale la lunga camminata: ‘A Cuccagna.
Le foto di questo articolo sono della Sissi.





